Tra il 2023 e il 2024 sono in crescita gli acquisti via web: la quota di persone che hanno effettuato acquisti online è aumentata di 2,2 punti percentuali.
Nei tre mesi che precedono l’intervista, i beni più acquistati tramite e-commerce sono i capi di abbigliamento (23,2%) e gli articoli per la casa (13,7).
Rispetto al 2023 si consolida l’uso dei siti web o delle app per reperire informazioni dalla Pubblica Amministrazione.
Continuano invece a diminuire gli utenti che usano siti web o app della PA per stampare o scaricare moduli ufficiali (-9,6 punti percentuali) e per prendere appuntamenti (-8 p.p).
L’indagine “Aspetti della Vita Quotidiana” ospita annualmente il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione dell’informazione da parte delle famiglie e degli individui. Gli indicatori del modulo sono utilizzati per scopi di benchmark e rientrano nel programma strategico per il decennio digitale 2030. Alcuni degli indicatori prodotti sono utilizzati per il monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030 Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite e per misurare il Benessere Equo e Sostenibile.
In particolare l’indagine rileva informazioni sull’interazione dei cittadini con la Pubblica Amministrazione centrale,
regionale o locale o con i gestori dei servizi pubblici mediante l’uso dei siti web o app.
Nel 2024 il 29,1% delle persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi ha
visitato i siti web della Pubblica Amministrazione per ottenere informazioni di vario genere, ad esempio
su servizi, benefici, diritti, leggi e orari di apertura (+1,3 rispetto al 2023). Il 25,3% ha utilizzato i siti web
della P.A per consultare informazioni personali tra cui salute, visualizzazione delle sanzioni
amministrative, pensione (quota stabile rispetto all’anno precedente). Poco meno di un quarto ha
scaricato o stampato moduli ufficiali (23,7%) o ha utilizzato i siti web o una app della P.A. per prenotare
appuntamenti, ad esempio, presso ambulatori, biblioteche o con funzionari pubblici (23%). Poco più di
una persona su 10 utilizza le banche dati o i registri pubblici della P.A. (13,1%, +0,7 rispetto all’anno
precedente).
Si consolida l’uso dei siti web o delle app per reperire informazioni, mentre continua a registrarsi una
riduzione per quelle attività che avevano visto un incremento durante la pandemia da Covid19. In
particolare, si registra un calo dell’utilizzo dei siti web o app della P.A. per la stampa o il download di
moduli ufficiali (-9,6 punti percentuali) o per prendere un appuntamento (-8 punti percentuali) rispetto
al 2023 (rispettivamente 33,3% e 31%).
L’indagine rileva, inoltre, informazioni riguardo l’uso dei servizi di e-government, cioè quelli che
consentono di svolgere le pratiche online invece di recarsi fisicamente presso le sedi delle autorità o
dei gestori dei servizi pubblici.
Nel 2024 il 13% dichiara di aver fatto online la richiesta di certificati o documenti (es. nascita, residenza,
carta d’identità), l’11,6% di aver effettuato l’iscrizione alla scuola o all’università, il 9% ha richiesto
prestazioni di previdenza sociale (es. pensione o assegno unico) e il 9,8% ha compilato o modificato o
approvato la propria dichiarazione dei redditi tramite siti web o app. In questo ambito risultano essere
più propense a usufruire del servizio le persone di 35-44 anni e quelle residenti nel Centro-nord.
- Testo integrale e nota metodologica (.pdf, 1.16 MB)
- Tavole (.zip, 220 Kb)
Fonte: Istat



